Il lago Biviere di Gela è un importante punto di sosta in Sicilia per la maggior parte degli uccelli che dall’Africa viaggiano verso l’Europa e per le specie nordeuropee che vengono qui a svernare trovando clima mite e cibo. Vi sono state registrate oltre 200 specie volatili ed è inutile dire che ha un importanza fondamentale per tantissime forme di vita. Si estende in maniera longitudinale per 2,5 km con una larghezza di 0,6 km e attualmente con la sua superficie di 0,80 kmq è il più grande lago costiero presente in Sicilia. Ad oggi è affidato alla gestione della Lipu dal 1997, quando fu istituito come riserva naturale.

Origini del Biviere di Gela

L’ipotesi più probabile sulla formazione del Biviere di Gela è quella che vuole il torrente Valle-Monacella sbarrato dal graduale innalzamento di questa area che ne comportò, durante l’era pleistocenica, l’emersione ed anche dalla successiva formazione di dune di sabbia a causa delle maree e delle raffiche di vento che caratterizzano questa zona. Si formò una zona palustre salmastra con scambio costante di acqua con il mare che andò via via a diventare un lago chiuso come lo conosciamo oggi. Attualmente è separato dal mare da una striscia di dune sabbiose larga circa 1,5 km.

La flora del Biviere di Gela

Ovviamente la parte predominante dell’ambiente è caratterizzato dalla tipica flora lacustre composta qui dalla Lisca marittima (Scirpus maritimus) e dalla Cannetta di palude (Pharagmites communis). Una presenza importante è anche quella del Tamerice (Tamerix ramosissima) che forma un boschetto che si incontra proprio arrivando dall’ingresso principale.

Nei mesi primaverili possiamo trovare diverse orchidee del genere Ophrys e soprattutto la rarissima Leopoldia gussonei, fiore unico al mondo che possiamo trovare esclusivamente qui e in poche altre zone del litorale di Gela.

Un’altra rarità che possiamo incontrare nelle zone sabbiose attorno al lago è la Ginestra bianca  (Retama raetam subsp. gussonei), specie ritenuta anch’essa endemica presente solo in Sicilia e che si è scoperto essere presente anche in poche zone della Calabria. A farle compagnia nelle dune c’è il fiordaliso delle spiagge (Centaurea sphaerocephala)

Esemplari di Leopoldia gussonei della primavera 2022 presso il lago Biviere di Gela
Esemplari di Leopoldia gussonei della primavera 2022 presso il lago Biviere di Gela

La fauna del lago

All’interno delle acque del lago e lungo le sponde è possibile vedere le tartarughe palustri del genere Emys orbicularis. Altri rettili presenti nella riserva sono le Bisce d’acqua (Natrix natrix), il Biacco nero (Hierophis viridiflavus), il Colubro leopardino (Zamenis situla), il Gongilo, la lucertola sicula (Podarcis waglerianus) e il Ramarro (Lacerta viridis). Troviamo inoltre la Rana verde (Pelophylax esculentus), il Discoglosso (Discoglossus pictus) e il Rospo smeraldino (Bufotes viridis).

Alcune presenze molto interessanti sono rappresentate dal Groundling fasciato  (Brachythemis leucosticta) una piccola specie di libellula africana lunga fino a 33 mm che migra al Biviere di Gela nei mesi da Giugno ad Ottobre. Mese di Ottobre interessante anche per la presenza della farfalla migratrice Monarca africana (Danaus chrysippus)

Capitolo a parte va fatto sull’avifauna che rende questo lago un paradiso per gli appassionati di birdwatching. Forse i più interessanti da poter osservare sono i limicoli e gli aironi. Troviamo quindi il Piro Piro boschereccio e Culbianco, il Gambecchio, la Pantana, la Pettegola, il Totano moro, la Pittima reale, il Chiurlo, il Corriere piccolo e grosso, il Fratino, il Cavaliere d’Italia e il Combattente. Possiamo osservare qui l’Airone rosso nonché l’Airone cenerino, l’Airone bianco maggiore, la Garzetta, la Sgarza ciuffetto, la Nitticora e il Tarabuso.

Come tutta l’area di Gela ncahe il Biviere è interessato dalla migrazione delle Cicogne bianche e si sono osservati esemplari di Cicogna nera. Qui migrano anche le Gru, le Spatole e il Mignattaio.

Un Mignattaio, simbolo del lago Biviere di Gela
Un esemplare di mignattaio. Foto di Paul Crook su Unsplash
Gru cenerina. Foto di Santiago Lacarta su Unsplash

Sono tanti anche gli anatidi che troviamo specialmente nei mesi freddi. Osserviamo il Moriglione, il Fischione, la Marzaiola, il Mestolone, la Moretta tabaccata, l’Alzavola e il Germano reale su tutti.

Troviamo lo Svasso maggiore e lo Svasso piccolo, il Tuffetto, la Folaga, la Gallinella d’acqua, il Martin pescatore, il Cormorano, la Cannaiola e tanti passeriformi come il Pendolino che nidifica tra i tamerici.

Dulcis in fundo qui passano anche le Sterne e le Pernici di mare.

Impressioni positive

Si tratta di un posto meraviglioso, ricco di biodiversità e di rarità. Visitabile tutto l’anno lo sconsigliamo solamente nei periodi di caldo torrido. Presenta un’area attrezzata con parcheggio interno rendendolo anche un posto dove trascorrere del tempo tranquillamente in famiglia o tra amici.

L’unico limite nella scelta di un periodo per visitarlo sta in ciò che volete vedere. Armatevi di un calendario delle migrazioni e partite!

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